Un libro che parla di ottimismo e psicologia positiva...perché?

Perché io sono ottimista.

L'ottimismo è una delle mie potenzialità più spiccate e si manifesta nei momenti più critici, con una determinazione imbarazzante perfino per me...

 

Faccio parte di quella categoria di persone che nel momento della difficoltà rendono di più e fanno cose che difficilmente possono ripetere in momenti più rilassati.
Se poi alla difficoltà si unisce un comportamento scorretto da parte di qualcuno, volto a ledere la mia persona, allora posso davvero spostare la montagna e portarla da Maometto su una mano e dirgli: "Tieni Ciccio, fai attenzione perché è pesante per la tua corporatura!"...

Ecco, questa è la mia dinamica più evidente nelle difficoltà.

Ecco che le difficoltà sono per me un'occasione d'oro per crescere, evolvere, spostare i miei limiti un po' più in là...

Da questo punto di partenza è nata la riflessione iniziale sulla quale si è dispiegato questo libro...

...Ma se volete saperne di più vi invito a partecipare alla prima presentazione sabato 13 maggio ore 19 a Lido di Camaiore.

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"Ho goduto di una lettura fresca, vera, diretta e avvolgente come l'abbraccio rassicurante e caloroso di chi sa voler bene e vuole essere protagonista della propria esistenza e storia.
Un rendez-vous con una amica speciale."
Elea Dacosse - pittrice e ballerina

 

"Divulgativo, a metà tra un saggio dalla prosa semplice ma efficace ed un’autobiografia dal tono diretto e colloquiale; il libro offre al suo lettore un momento di riflessione sul grande male del nostro secolo: il Pessimismo.

Intrecciando pessimismo e depressione, l’Autrice ne ribalta la comune interpretazione, proponendo un taglio che li ritrae come espressioni fenomenologiche di un rapporto alterato con la Natura. Inserite nell’attività di coaching, che ne costituisce lo sfondo sia metodologico che esperienziale, le proposte delineate chiamano esplicitamente in causa l’impianto euristico della Nuova Scienza, riattualizzando così antiche domande che affondano le radici nella riflessione classica sull’Uomo e la Natura: l’Uomo, per trovare la serenità, necessita di uno scopo? La Natura provvede ad offrirglielo?

Tra le righe l’Autrice avanza la visione di una Natura nutrice, occupata ad indirizzare silenziosamente il passo del proprio figlio attraverso la vita, mettendogli davanti prove e difficoltà calibrate affinché questo le possa affrontare con forza, conducendolo infine al giorno in cui egli potrà dire a testa alta: «ce l’ho fatta, Io so di essere questo!». Forse è proprio qui, in questo vigoroso atto di affermare consapevolmente se stessi e la propria identità, la chiave per individuare il fondamentale insegnamento che viene riscoperto in queste pagine ed offerto al lettore moderno: l’idea che l’uomo non debba sentirsi un esule solitario in lotta con una Natura ostile da dominare, la quale sovrastandolo inevitabilmente per potenza e grandezza lo opprime in una morsa che non lascia scampo.

Il tacito invito che si leva da queste pagine è invece quello che ci spinge a riscoprirci quasi primogeniti tra le creature, immersi in una armonia universale che ci sostiene nel nostro sviluppo e nella nostra crescita. È da questa consapevolezza, auspicata dall’Autrice e indicata praticamente con qualche piccolo esercizio introduttivo, che emerge la proposta, eversiva, di un ottimismo “razionale” che rivela, inoltre, la sua sconvolgente importanza salutare a tutto tondo.
Federico Cinelli - filosofo e monaco buddista

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